RIABILITAZIONE DEL PAVIMENTO PELVICO

Descrizione

PERCHE’?
Questa complessa struttura muscolare risulta di grande importanza durante tutto l’arco della vita della donna.

Una ridotta percezione del proprio perineo, ad esempio, si traduce spesso, anche in ragazze giovani, in una ridotta capacità di provare piacere durante il rapporto sessuale. Situazione che naturalmente si aggrava con il passare degli anni e con il subentrare della menopausa e delle sue connesse trasformazioni fisiche, ormonali e psicologiche. Una scarsa dimestichezza con il proprio pavimento pelvico significa infatti progressiva tonicità, sensibilità e controllo dello stesso. Infatti molte donne riscoprono questa parte del proprio corpo solo in momenti “critici” della propria vita. Magari al momento del parto, quando un perineo non adeguatamente preparato viene sottoposto a episiotomia o subisce fastidiose lacerazioni. Oppure nel post-parto, quando molte neo-mamme si trovano a fare i conti con noiosi problemi di incontinenza.E ancora con la terza età quando le stesse signore sperimentano per la prima volta su di sé il significato della parola prolasso.

COME AGIRE? COME EVITARE, O ALMENO LIMITARE, TALI INCONVENIENTI?

In un primo momento si tratta di informare ed educare al riconoscimento e alla cura del proprio perineo. Ancora una volta il primo obiettivo dovrebbe essere quello di favorire l’automatizzazione di certi riflessi e schemi comportamentali. La tutela del proprio pavimento pelvico parte, dalla capacità di riconoscerlo e attivarlo spontaneamente durante ogni gesto della vita quotidiana. In secondo luogo risulta fondamentale l’attività di prevenzione svolta in diversi contesti degli operatori del settore.

Sarebbe ad esempio utile che ginecologi e ostetriche parlassero alle donne di pavimento pelvico durante le visite ginecologiche di routine o quando le incontrano per un pap-test, un tampone vaginale o ancora per la contraccezione.

Purtroppo, ancora oggi, capita spesso di imbattersi in signore che pochi giorni dopo il parto si gettano a capofitto in intensi allenamenti in palestra per recuperare la forma fisica di 9 mesi prima e ricostruire il proprio addome piatto e scolpito. Evidentemente nessuno degli operatori che le assistono ha avuto la coscienza e la responsabilità di metterle in guardia dai gravi rischi per la salute  (e in particolare per il proprio pavimento pelvico) che un tale comportamento implica. In terzo luogo diventa essenziale la tutela dal pavimento pelvico in tutte le situazioni potenzialmente a rischio. Prima fra tutte quella del parto.

TERAPIA E RIABILITAZIONE

Sono finiti i tempi in cui la donna era costretta ad esempio sul tema dell’incontinenza urinaria o del prolasso a scegliere tra rassegnazione, pannolini e intervento chirurgico.

La Chinesiterapia consiste ad esempio nell’esecuzione di alcuni semplici esercizi di contrazione e rilassamento dei muscoli del pavimento pelvico, in grado di favorire la presa di coscienza e il rafforzamento di tutto il sistema di sostegno degli organi pelvici.

L’elettrostimolazione è invece indicata nei casi in cui i muscoli perineali non riescono ad essere contratti volontariamente ed in modo adeguato.

Una tecnica passiva, quindi, fondata sull’utilizzo di appositi elettrodi e relativi impulsi elettrici, assolutamente indolori che a loro volta vanno a stimolare i muscoli del pavimento pelvico.

Il Biofeedback, infine, consiste nell’impiego di strumenti capaci di registrare una contrazione o un rilassamento muscolare che potrebbero non essere percepiti dalla donna.

Il segnale viene quindi trasformato in segnale visivo, permettendo alla paziente di verificare le contrazioni o il rilassamento e di imparare a compierli in modo corretto.

 

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